Diventa sempre più urgente affrontare l’emergenza bullismo e violenza giovanile in tutte le sue manifestazioni soprattutto nell’ambito scolastico, rendere sensibili i ragazzi verso queste problematiche, legate ora più che mai anche al mondo del web.
Il progetto “Bulli Box”, proposto dal S.I.U.L.P. della Polizia di Stato, in collaborazione con l’Associazione Libèrtas Margot, una rete di professionisti, tra cui istruttori, poliziotti, giornalisti, avvocati e psicologi, che mettono al servizio del sociale le loro competenze professionali, è stato accolto con entusiasmo e fatto proprio dagli insegnanti dell’Istituto Cavour Marconi Pascal, convinti della valenza e dell’efficacia di tale iniziativa. Come promotori ed organizzatori dell’interessante iniziativa, in modo particolare si sono adoperati la professoressa Antonella Piccotti e il professor Gianluca Lentini, molto attenti verso l’argomento e attivi su questo fronte.
Nel corso del primo incontro, che ha avuto luogo nella sede di Piscille, i professionisti del settore Roberto Carlotti e Massimo Pici, coadiuvati dall’avvocato Emanuele Florindi, hanno parlato di bullismo, ma soprattutto di cyberbullismo, fenomeni sempre più frequenti, soprattutto nelle scuole, dove molti studenti ne sono stati vittime o comunque sono stati coinvolti almeno una volta, in modo più o meno grave. I due termini, anche se spesso sono usati come se fossero dei sinonimi, non esprimono però la stessa cosa. Conoscere la differenza tra i due concetti è importante per sensibilizzare e agire in modo mirato contro certi atti: questi ultimi possono avere infatti conseguenze che vanno ben oltre il dolore fisico, portando le vittime a sviluppare comportamenti pericolosi per sé o per gli altri. Gli esperti hanno sollecitato i giovani presenti a fare delle considerazioni e a porre delle domande in merito, per renderli più consapevoli appunto delle conseguenze che certi comportamenti possono determinare. Seguiranno poi anche degli incontri pratici che si svolgeranno in palestra.
In tale occasione al dirigente dell’Istituto, Giuseppe Materia, è stata consegnata la “Bulli Box”, una speciale urna in cui tutti gli studenti della scuola possono imbucare, in forma anonima, segnalazioni di episodi o azioni di bullismo e di cyberbullismo di cui sono stati protagonisti o testimoni; questa rappresenta un’efficace modalità d’azione offerta alle vittime, ma soprattutto agli spettatori, per “denunciare” o interrompere eventuali situazioni di vessazione e di sopruso.